APPUNTI COSTITUZIONALI

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La voce della piazza contro l’insostenibile strage di Gaza. Non parole al vento ma uno strumento di democr

2025-09-22 22:01

Carla Bassu

La voce della piazza contro l’insostenibile strage di Gaza. Non parole al vento ma uno strumento di democrazia.

Le immagini atroci di Gaza umiliano l'umanità intera, annichilita da un uso ingiustificabile del potere, e richiamano le democrazie alla responsabilità

 

 

Le immagini intollerabili provenienti da Gaza umiliano l’umanità intera, come accaduto troppo spesso in passato e non solo.

L’essere umano che troneggia nelle Costituzioni, nelle carte dei diritti sovranazionali e internazionali in cui si rivendica il valore insindacabile della dignità viene annichilito sistematicamente da un uso spropositato, indiscriminato, ingiustificabile del potere da parte di un governo che non è sovrapponibile al paese che guida.

La strage di civili che si consuma sotto i nostri occhi lontani lascia attoniti e tiene svegli di notte, a interrogarsi sulle grandi domande della vita, la lotteria sociale e geopolitica, la natura umana, la follia del potere.

Orrore, straniamento, soprattutto impotenza accompagnano in sottofondo le giornate di chi ha il privilegio di essere nato in una democrazia e va avanti nelle attività quotidiane, interrotte da quelle immagini, pianti, espressioni terrorizzate che feriscono a morte ma ci raggiungono da spettatori inermi.

La mobilitazione massiccia di solidarietà e richiamo alle istituzioni affinché prendano posizione contro attacchi efferati a civili innocenti (definisci bambino!) è una goccia nel mare ma è un’azione doverosa per un popolo consapevole del valore inestimabile di ogni persona, che rivendica il rispetto dei diritti umani e denuncia, non arrendendosi alla banalità del male.

Chi vive in un ordinamento democratico e ne costituisce il cardine, soggetto legittimante del potere, è responsabile delle proprie scelte e ha il diritto e il dovere di fare sentire la propria voce, come strumento democratico riconosciuto dall’ordinamento costituzionale.

Continueremo a non dormire la notte, a interrogare i grandi e le grandi della filosofia (più filosofia nelle scuole: Platone, Kant ma anche Hannah Arendt!) ma avremo versato la nostra goccia nel mare, esercitando il nostro potere costituzionale, che scava la roccia e ricorda a chi ci rappresenta le priorità di una democrazia degna di questo nome.

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