Storia della nostra
                                scomparsa

Jing-Jing Lee - Fazi Editore 

Spesso in questi tempi pandemici si è sentito associare a una guerra la situazione creata dal Covid-19.  È un paragone improprio, non foss’altro perché oggi la comunità globale combatte su un fronte comune contro un virus potente ma impalpabile, che affligge l’umanità intera. In guerra, per definizione, si lotta contro altri esseri umani e l’obiettivo è sconfiggere e prevaricare fino ad annientare l’altro.

Storia della nostra scomparsa è un romanzo doloroso e potente, forte di una scrittura asciutta e priva di retorica che evoca vividamente il clima di incertezza, violenza e miseria della Singapore rurale negli anni del II conflitto mondiale. Il racconto è costruito attorno a una storia di guerra vera e si dipana su piani alternati di ricordo e attualità, grazie alla voce dei due protagonisti, apparentemente lontanissimi per età e storia personale, che scandiscono un ritmo di lettura avvincente. Il perno del romanzo è la testimonianza di annichilimento della dignità umana vissuta dalle cosiddette «donne di conforto» ragazze, a volte bambine, sacrificate e ridotte a oggetti messi a disposizione delle forze armate giapponesi per soddisfare un assunto bisogno di sollazzo finalizzato a ritemprare lo spirito dei soldati impegnati nella campagna militare. In realtà il ritratto delle vittime e dei carnefici proietta una immagine comune di umanità negata che colpisce e fa riflettere.

Un libro amaro e necessario che ricorda quanto il patrimonio di diritti connaturato all’essere umano sia fragile e necessiti di cura costante e scrupolosa, che non ammette negligenza.

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