Se 730000 euro vi sembrano pochi

La bolletta astronomica ricevuta dalla comunità di San Patrignano rischia di imporre la chiusura di interi settori della struttura, mettendo a rischio molte delle attività che coinvolgono le ragazze e i ragazzi impegnati in un percorso di recupero.

Tante sono le realtà che rischiano il tracollo a causa del costo stratosferico dell’energia e tutte meritano sostegno, ma i casi di organizzazioni che svolgono importanti funzioni sociali - come chi opera nel terzo settore o gli impianti sportivi, veri e propri luoghi di benessere psicofisico per bambini e adulti, in cui spesso si svolgono importanti pratiche di riabilitazione e integrazione sociale - colpiscono in modo particolare.

L’esempio di San Patrignano è significativo: superate le controversie del passato, oggi la comunità ospita gratuitamente 700 persone con problemi di dipendenza, seguite da 225 tra dipendenti e collaboratori volontari. Si tratta di una impresa sociale, suddivisa in quaranta comparti formativi che per funzionare hanno bisogno di energia.

Pensare che un percorso di recupero di per sé difficile possa essere interrotto per il costo del gas è insopportabile. Chi, schiavo di una dipendenza, grazie al lavoro scopre o ritrova capacità e ruolo sociale, coltiva un talento e nutre autostima rischia che una bolletta insostenibile impedisca il compimento della riabilitazione. Non è accettabile.

Occorre trovare subito una soluzione e una corsia preferenziale deve essere garantita a esperienze che contribuiscono letteralmente a tenere in piedi il tessuto della società, operando come strumenti dello Stato sociale, veicoli di quel principio di solidarietà che è pilastro della nostra Costituzione.

L’invocazione di aiuto di San Patrignano, che negli anni ha accolto più di 26mila persone e convertito 4mila anni di pene detentive in percorsi alternativi al carcere, con una percentuale di recupero del 72%, al pari di quella di altre associazioni di volontariato e di chiunque svolga una funzione di sostegno sociale deve essere raccolta subito. In generale è importante valorizzare chi, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale che ispira il nostro ordinamento, agisce a sostegno dell’attore pubblico nello svolgimento di attività di assistenza e supporto sociale in diversi comparti essenziali che la Repubblica, nella persona di Comuni, Province, Città metropolitane e Stato non riesce a sostenere. Accade che spesso queste attività meritorie sopravvivono in prevalenza grazie ad autofinanziamento o al sostegno delle famiglie, mentre dovrebbe essere cura e premura dell’attore pubblico dare risalto e potenziare il supporto concreto di chi lavora per il bene comune assumendo su di sé funzioni preziose di interesse collettivo.

 Carla Bassu, 29 settembre 2022