Votare per decidere. L’occasione imperdibile delle elezioni cittadine ed europee

Si avvicina il weekend elettorale che attirerà alle urne per rinnovare le amministrazioni di molte città italiane e il Parlamento europeo.

Nei Comuni chiamati al voto la partecipazione è palpapile, tante le liste in competizione e le iniziative di confronto tra candidati e candidate richiamano moltissime persone animate da interesse autentico ad ascoltare per scegliere con cognizione di causa. È rinfrancante registrare l’impegno di giovanissime/i che si mettono in gioco candidandosi per lavorare e cambiare per il meglio, sono una speranza in controtendenza rispetto al trend nazionale di attenzione alla politica e meritano massimo sostegno e fiducia.

Alla base della partecipazione capillare alla competizione elettorale comunale vi è la percezione da parte delle persone dell’importanza del proprio voto e la consapevolezza delle funzioni spettanti a chi guida la città.

Diversa è la situazione per le elezioni europee rispetto alle quali si registra un più tiepido trasporto. Questo perché, a mio parere, non a tutti è ben chiaro il ruolo effettivo che il Parlamento europeo svolge nella dinamica decisionale e il peso che le scelte prese in Europa hanno sulla vita di ciascuno.

Eppure, tra le critiche principali rivolte alla struttura sovranazionale dell’Ue vi è il deficit di democraticità che renderebbe ancora marginale il ruolo della cittadinanza a favore delle leadership nazionali. Le istituzioni europee restano avvolte in un’aura di mistero e fino a quando saranno percepite come luoghi lontani e chiusi, presidiati dai “poteri forti” l’integrazione non riuscirà a fare il salto necessario a completare l’idea originaria di pace, supporto reciproco e promozione del benessere collettivo della comunità.

Il modo più semplice e diretto per varcare la soglia dei Palazzi europei è scegliere con cura e coscienza chi può rappresentare nel modo migliore gli interessi del nostro territorio, portando la nostra voce e le nostre esigenze laddove si decide.

Un’Europa più forte e rappresentativa è una risorsa che potenzia e rende migliore la vita di cittadini e cittadine. Basti pensare ai diritti di cui godiamo in quanto titolari della cittadinanza europea che si associa a quella nazionale: piena libertà di movimento e di stabilimento sullo spazio dell’Unione; protezione diplomatica allargata quando ci troviamo in un Paese extracomunitario; diritto di voto nella città Ue in cui decidiamo di risiedere; accesso a finanziamenti e programmi rivoluzionari come Erasmus o Socrates che hanno letteralmente cambiato la vita di tanti.

La coesione europea è stata cruciale nella fase drammatica della pandemia e il principio di solidarietà può essere fatto valere anche sul piano internazionale solo da istituzioni sostenute da una legittimazione solida.

Da isolana, penso al ruolo determinante che l’Europa può e deve esercitare nel rimuovere gli ostacoli derivanti dall’insularità e garantire i diritti e pari opportunità per cittadini continentali e insulari. È una partita che si gioca tra Strasburgo e Bruxelles e la palla sarà in mano a chi noi assegneremo la maglia l’8 e il 9 giugno.

Perciò è importante informarsi e votare chi ha i requisiti, le competenze e la credibilità per rappresentarci al meglio, al Comune, alla Regione, al Parlamento nazionale e in Europa.

Carla Bassu, 29 maggio 2024